L’aerea Università, Scuola, Famiglia (USF) del Consiglio Regionale dell’Ente Nazionale Sordi (ENS) Emilia Romagna per l’anno 2018  ha avviato una serie di incontri “in-formativi” sugli strumenti per l’integrazione scolastica dell’alunno sordo.

Il primo incontro si è svolto mercoledì 31 Ottobre ove si è discusso del Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) con l’aiuto dell’esperto (insegnante di sostegno, educatore ed assistente alla comunicazione) Prof. Massimiliano Bucca.

Il professore ha fornito ai presenti tutte le informazioni necessarie del suddetto documento in vista dell’imminente redazione che sarebbe prevista, per l’A.S 2018/2019, entro il 30 Novembre 2018.

Cos’è il P.E.I.?

È un documento ufficiale che viene redatto congiuntamente, in collaborazione con i genitori o gli esercenti la potestà parentale dell’alunno, dagli operatori sanitari individuati dalla Neuropsichiatria infantile dell’ASL e dal personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola – ove presente, partecipa anche l’insegnante operatore psico-pedagogico – e viene redatto per gli alunni con certificazione di handicap, per programmare gli obiettivi educativi e didattici individuali e le strategie e metodologie finalizzate al loro  raggiungimento (art.12 della legge n.104/92).

Esso tiene presenti i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche.

Il P.E.I. viene redatto Lo si definisce entro il secondo mese dell’anno scolastico e lo si verifica in più occasioni nel corso dell’anno scolastico.

Cosa è emerso dall’Incontro?

 Dall’incontro è emerso che spesso tali atti risultano incompleti; in alcuni casi le famiglie hanno dichiarato di essere state coinvolte solo in fase di firma del documento e non in tutto il processo di redazione come invece è previsto sia dalla Legge 104 sia dalla Legge Regionale e seguenti Accordi di Programma stipulati con Enti Locali. In altri casi, nel PEI mancava l’indicazione delle ore di sostegno specializzato (ass.com., interprete scolastico, etc.) richieste al Comune e venivano indicate soltanto quelle assegnate.

Il monitoraggio di queste procedure risulta essere molto difficile per le famiglie che spesso per ottenere tali documenti e chiedere modifica di eventuali scorrettezze si vedono rimpallare da Comuni, Scuole e Asl e si rivolgono quindi all’Area USF.

E’ emerso, inoltre, che i consigli di classe non sono sufficientemente formati e/o preparati ad accogliere le esigenze dei loro alunni minando così l’effettiva inclusione scolastica e la partecipazione dei alunni sordi.

I genitori si ritrovano quotidianamente a lottare per rivendicare i loro diritti, riconosciuti dalle normative ma non rispettati nelle pratiche scolastiche.

La referente regionale la Dott.ssa Varricchio Veronica dell’aerea USF del Consiglio Regionale Emilia Romagna “assieme al proprio avvocato e consulente legale, con l’intenzione di sostenere le famiglie, ha preso contatti con la Regione e con i Comuni al fine di denunciare i comportamenti scorretti di alcune scuole e allo scopo di promuovere le buone pratiche”.

Questo incontro si è rivelato molto soddisfacente e, come anticipato, è solo l’inizio dei tanti altri cicli che verranno, soprattutto in previsione dell’approvazione del nuovo DLG 66/2017 che dovrebbe entrare in vigore dal 1° Gennaio 2019.

Auguriamo all’USF, all’ENS ed alle famiglie di riuscire a ripristinare i diritti mancati e di vedersi attuare i doveri legali.