La cooperativa Doppio Ascolto propone e presenta un progetto scolastico, un breve percorso che favorisce la sensibilità verso l’altro diverso da noi, dal seguente titolo: Biblioteca Vivente: Vedere voci

La sordità è un handicap invisibile e non è semplice da capire; molti di noi pensano che basti semplicemente urlare o effettuare una buona articolazione labiale per risolvere il problema e favorire l’integrazione.

Ma questo è solo uno dei semplici pregiudizi insiti nel modo di pensare alla persona sorda e difficilmente si abbattano i muri se sordi e udenti non si incontrano per riscontrare le reali difficoltà, i reali bisogni e soprattutto per permettere alla persona sorda di conoscere l’essere sordo differente dagli altri in alcuni questioni e non per questo deve sentirsi un ragazzo di serie B, ma un ragazzo uguale agli altri che richiedi altre strumenti per raggiungere le pari opportunità.

Il presente progetto ha lo scopo di contribuire a realizzare la reale inclusione della persona sorda all’interno del contesto scuola,  proponendo a  compagni udenti e  docenti,  la possibilità di realizzare una Biblioteca Vivente, progetto già usato nella Provincia di Rimini per sensibilizzare la popolazione verso gli immigrati, ed offre ai lettori un libro vivente, ovvero l’autore si presenterà in  carne ed ossa e narrerà dal vivo la storia della sua vita, gli ostacoli insormontabili e/o superabili.

Il percorso della durata di un’ora circa, prevede come narratore un ragazzo sordo che entrerà in una classe o in gruppo, racconterà la sua storia di vita e sarà aperto a qualsiasi domanda e curiosità.

A scuola, la presenza di un narratore sordo esterno al contesto scolastico risulta essere  fondamentale, in quanto permette di comprendere la vita, il carattere e le difficoltà socio-educative dell’essere sordo. Il fine della sensibilizzazione è quello di vivere un passaggio: dalla sordità come handicap invisibile alla sordità come handicap “visibile”. Se la sordità viene compresa, con la sua visibilità sarà più facile abbattere le barriere insite nell’handicap sociale.

Perché un ragazzo sordo?

È dimostrato scientificamente che per i discenti sordi, vedere un adulto sordo come lui, sereno, realizzato, capace di relazionarsi col mondo, ha effetti positivi sulla sua crescita, sullo sviluppo armonico dell’identità che si sta formando, in quanto si trasmette loro la certezza che esiste anche per lui un futuro in cui credere, in cui avere fiducia.

Le nostre esperienze dimostrano anche che i ragazzi udenti si aprono molto al narratore, pongono domande interessanti comuni a tutti i nostri pregiudizi e non, a come affronta determinate situazioni e bisogna sostenere che l’incontro sensibilizza i loro caldi animi umani.

Perché “Vedere Voci”?

Ci siamo ispirati ad un libro reale molto importante nella storia dei sordi:

“Vedere voci. Un viaggio nel mondo dei sordi” di Oliver Sack.

 Oliver Sack partecipò ad una rivolta studentesca nel marzo del 1988 presso l’unica università per persone sorde presente al mondo: la Gallaudet University con sede a Washington.

Mentre gli studenti sordi protestavano per la nomina di un dirigente sordo, Oliver Sack scopre una nuova lingua, ne rimane affascinato tanto da studiare, indagare e raccontare in modo empatico la comunità sorda abbattendo numerosi pregiudizi.

L’incontro tra diversi porta solo benefici ed i grandi studiosi sono maestri di questo.

Per ulteriori informazioni non esitate a contattarci.

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